Gli acidi grassi omega-3 (derivanti dall’acido linolenico) e omega-6 (derivanti dall’acido linoleico) sono considerati acidi grassi essenziali perché il nostro organismo non li produce e possono essere assunti soltanto con la dieta. I nutrizionisti consigliano di consumare alimenti ricchi soprattutto di omega-3 in quanto questi preziosi acidi grassi abbassano i livelli dei trigliceridi nel plasma, contrastano l’accumulo del colesterolo cattivo e hanno anche una funzione antinfiammatoria (contro l’artrite reumatoide ad esempio). È anche importante che il rapporto tra gli omega-6 e gli omega-3 assunti con la dieta sia quello corretto. Secondo i LARN (Livelli di Assunzione Raccomandata di Nutrienti), dovrebbe essere di 4:1, mentre in Italia sembra che il rapporto sia di 13:1. Bisogna quindi cercare o di diminuire l’apporto degli acidi grassi omega-6 (frutta secca, olio di girasole, di mais, di sesamo, di oliva, di arachidi) o di aumentare l’introito degli acidi grassi omega-3 consumando alimenti quali il salmone, il merluzzo o il pesce azzurro (sardine, sgombri, alici, aringhe) almeno due volte a settimana oppure noci, oli di semi (di lino, di soia, di canapa). Ad esempio la canapa è un alimento che sta diventando sempre più conosciuto e apprezzato per le sue proprietà nutritive; l’olio che si ricava dai suoi semi ha un rapporto ω6/ω3 ottimale (3:1). Molto utili sono anche gli oli ottenuti dal pesce che, essendo molto ricchi in omega-3, hanno un’azione protettiva nei confronti delle articolazioni, dell’apparato digerente, dei reni e aumentano la salute della pelle e dei capelli.
dott.ssa De Ceglie Cristina
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