Ortaggi bianchi. Il colore bianco di questi ortaggi è dovuto a composti come la quercetina. Si tratta di alimenti ricchi di vitamine, sali minerali e fibre, benefici per tutto l’organismo.
Aglio
Originario dell’Asia centrale, l’aglio è una delle piante coltivate di origine più antica e la parte commestibile è costituita da tanti spicchi riuniti in un unico bulbo.
Il forte odore penetrante e persistente ne costituisce la caratteristica più nota, amata o temuta. Fin dall’antichità, l’aglio è apprezzato sia come alimento che come medicinale. Si trova in tantissime ricette dei popoli che affacciano sul Mediterraneo. Facile da coltivare e resistente alle avversità, si può coltivare anche in un vaso sul proprio terrazzo. Resistente alle basse temperature preferisce l’esposizione al sole, tra i 18 e i 24° C. Il terreno deve essere compatto, ma morbido e non troppo umido. L’aglio bianco si pianta tra dicembre e marzo, quello rosa tra ottobre e dicembre. L’aglio è usato sin dall’antichità per le sue numerosissime e disparate proprietà farmacologiche, antibatteriche e antiparassitarie per la preparazione di carni conservate.
È ricco di composti solforati (i responsabili dell’odore), con proprietà antiipertensive e antiossidanti. Nonostante sia ricco di fibra e vitamine se ne consuma così poco che non ne rappresenta una fonte.
Cipolla
Considerato sacro in Mesopotamia, il bulbo dell’Allium Coepa aveva fama di poteri profetici. Si pensava, infatti, che sognare di mangiare cipolle potesse migliorare la guarigione dei malati e la motivazione la spiegano i composti solforati racchiusi al suo interno. Furono probabilmente gli Egiziani a coltivarla per primi, mentre gli atleti greci la mangiavano prima delle gare perché pensavano che alleggerisse il sangue. Le cipolle primaverili-estive sono bianche, vengono seminate in estate, trapiantate in autunno e raccolte in tarda primavera.
Le cipolle autunno-invernali (rosse o gialle) sono seminate in terra a febbraio/marzo e raccolte in autunno. Prediligono un terreno umido, ma non troppo bagnato. Ricchissima di proprietà, la cipolla contiene cromo ed altri composti polifenolici ad azione antiossidante come la quercitina. 100g di cipolla forniscono il 12% di vitamina C e il 10% di vitamina B6.
Porro
Furono gli schiavi addetti alla costruzione delle piramidi i primi a cibarsi dei porri, cugini della cipolla, ma ben presto anche i Greci s’impegnarono nella coltivazione di questi bulbi dalla forma cilindrica. Preparato crudo, il porro va tagliato sul momento poiché tende ad ossidarsi velocemente; cotto arricchisce minestre, zuppe di pesce e consommé.
Il porro è una coltura di rinnovo, pertanto può essere piantato su terreni che l’anno precedente hanno ospitato altri prodotti.
Si può seminare in diversi periodi dell’anno. La raccolta avviene dopo un periodo di circa 6 mesi, ma già 20 giorni dopo la semina sbocciano le prime piantine. Necessita di irrigazioni frequenti, ma non troppo
abbondanti. I porri sono particolarmente ricchi di minerali importanti come potassio, calcio e fosforo.
Sedano
Partendo da un’erba amara e dal gusto sgradevole, furono degli orticoltori italiani a ottenere nel XVI secolo dei gambi squisiti dal sapore delicato. Il sedano è un ortaggio la cui produzione resta ancora molto artigianale; i luoghi ideali in Italia sono i terreni che fanno da contorno al Po e al Tanaro, ma il più famoso è quello che viene coltivato in provincia di Alessandria. Il sedano è una specie biennale di coltura. Nel corso del secondo anno il fusto del sedano completa il proprio sviluppo e sbocciano fiori bianchi.
Il ciclo della pianta è di circa 7 mesi, si trapianta a inizio primavera per essere raccolta a fine agosto. Preferisce un clima umido e non si adatta a climi secchi: se le temperature non sono adatte è bene irrigarla con una certa frequenza. Il sedano contiene una buona quantità di fibre e vitamina C; tra i minerali: ferro, calcio e potassio.
Patata
La patata è un tubero presente tutto l’anno sulle nostre tavole. Importata dal Perù dopo la conquista del Sud America, la patata non incontrò subito i gusti europei tanto che si dovette aspettare fino al XVII secolo per la vera diffusione. Attualmente è la quarta coltura al mondo. Piantata ad aprile e raccolta intorno a settembre, la patata richiede diverse cure durante tutto il ciclo vegetativo e ha bisogno di terreni con poco scheletro, sciolti, freschi, fertili e profondi. Durante il ciclo colturale asporta considerevoli quantità di elementi nutritivi, ma lascia il terreno in buone condizioni di fertilità residua. Le patate sono costituite per il 20% del loro peso da zuccheri rappresentati per tre quarti da amido; buona fonte di vitamina C, anche se parzialmente inattivata dalla cottura; 100g forniscono il 12% di potassio, il 20% di vitamina B6, il 14% di ferro, discrete quantità di altre vitamine del gruppo B, carotenoidi e polifenoli. Più del 50% dei nutrienti è nella polpa, mentre il 50% delle fibre è nella buccia. ll metodo di cottura e la varietà della patata influiscono notevolmente sulle sue caratteristiche nutrizionali.
Campagna informativa “Sai quel che mangi” – https://www.politicheagricole.it