Il peso forma deve essere mantenuto fin dall’infanzia, perché il bambino obeso ha molte probabilità di diventare un adulto obeso rispetto ai suoi coetanei con peso nella norma. Portare un bambino verso il peso forma deve però avvenire gradualmente, senza restrizioni alimentari troppo severe che potrebbero comprometterne la corretta crescita.
Un peso forma stabile, che rientri nella norma, è sinonimo di longevità e migliore qualità della vita. Riportare il peso entro valori normali richiede un impegno quotidiano continuativo, dato che il ritorno al peso sbagliato è frequente. Ciò vale sia per l’obesità che per la magrezza. È preferibile quindi mantenere il proprio peso nella norma piuttosto che dover ricorrere a trattamenti correttivi. Il sovrappeso e l’obesità nella nostra società è dovuto al fatto che la vita moderna promuove stili di vita estremamente sedentari, con livelli assai ridotti di attività fisica.
Passare molte ore stando seduti (durante il lavoro o nel tempo libero) predispone all’obesità. Ad esempio, in Italia la maggioranza dei bambini è ormai molto sedentaria, trascorre mediamente, già all’età di 6 anni, oltre due ore al giorno davanti alla televisione e trascura quei giochi all’aperto che sono fisicamente più impegnativi. Solo pochi bambini praticano regolarmente un’attività sportiva. Non stupisce, quindi, che quote crescenti della popolazione infantile italiana siano in sovrappeso o obese. Un dispendio energetico troppo basso rende difficile mantenere il peso forma inteso come equilibrio tra entrate e uscite caloriche. Di conseguenza, il raggiungimento di un peso forma va ottenuto sia attraverso una vita fisicamente attiva (ossia un aumento del dispendio energetico), sia attraverso il controllo dell’introito alimentare (ossia un’equilibrata introduzione di calorie).
Deve essere comunque garantito l’apporto minimo di tutte le sostanze nutritive indispensabili.
La sedentarietà abituale, oltre a rappresentare un fattore predisponente all’obesità, coinvolge anche altri aspetti della salute. Infatti è ormai dimostrato che uno stile di vita poco attivo rappresenta un fattore di rischio per tutta una serie di patologie: diabete, infarto, tumore al colon. Quindi un livello medio/alto di attività fisica è lo strumento migliore per prevenire queste malattie e comprese l’ipertensione e l’osteoporosi che in genere sopraggiungono in età avanzata.
I bambini che si mantengono attivi durante tutto il periodo dello sviluppo avranno uno scheletro più robusto da adulti e saranno più difficilmente soggetti a fratture osteoporotiche da anziani. Anche in tarda età è importante mantenere uno stile di vita attivo sia per ridurre e ritardare l’atrofia delle masse muscolari ed ossee, sia per aumentare i fabbisogni energetici, così da permettere anche un’alimentazione più abbondante. In tal modo si creano le giuste condizioni per soddisfare i fabbisogni di vitamine, minerali e altri nutrienti essenziali.
Nell’espletamento delle attività quotidiane, si dovrebbe dare la preferenza all’uso dei propri muscoli piuttosto che all’uso di macchine: camminare invece di usare l’auto, salire e scendere le scale piuttosto che servirsi dell’ascensore, ecc. In aggiunta, un adulto sano dovrebbe svolgere un’attività fisica di almeno 30 minuti al giorno per 3 giorni a settimana, di intensità sufficiente a provocare una certa sudorazione. Questa attività deve rientrare nelle normali abitudini insieme al contemporaneo rispetto di semplici regole di comportamento alimentare; scegliere alimenti poveri di grassi e relativamente poche calorie, ma ad alto valore nutrizionale, grande volume, buon effetto saziante come cereali, legumi, ortaggi e frutta. Questi alimenti dovrebbero essere presenti abbondantemente nella dieta quotidiana perchè non solo aiutano a mantenere l’equilibrio energetico, ma apportano anche vitamine, sali minerali, fibre ed altri micronutrienti indispensabili per la prevenzione di problemi cardiovascolari e altre gravi malattie.