Vitamina D bassa: chi è a rischio.

vitamina D bassa

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Vitamina D bassa

Le vitamine sono molto importanti affinche ciascuno di noi possa vivere in salute. Ne esistono diversi tipi, con funzioni e fonti molto diversificate. Una loro carenza può provocare patologie con diversa gravità. Vediamo il seguente caso.

La poca vitamina D può essere dovuta in genere a tre motivi fondamentali:

  • L’organismo ha una maggiore necessità di vitamina D;
  • non è in grado di produrre abbastanza vitamina D;
  • attraverso la dieta non viene introdotta una sufficiente quantità di vitamina D.

La carenza di vitamina D è un problema molto comune. Oltre la metà della popalazione del Regno Unito, per esempio,  ha livelli insufficienti di vitamina D. Essa è in gran parte sintetizzata a livello della pelle mediante la sua esposizione alla luce solare.
La maggior parte dei cibi contengono poca vitamina D, anche se alcuni alimenti ne sono arricchiti. Essa è importante per un buon stato di salute, per la crescita e per fortificare le ossa.

Alcune persone sono più a rischio carenza di vitamina D, in particolare:

  • le donne in gravidanza: è probabile che ci sia una carenza sopratutto nelle donne che hanno avuto diverse gravidanze a breve distanza tra loro. Questo perchè le riserve di vitamina D dell’organismo si esauriscono e il tempo per rimpiazzarle è poco.
  • donne che allattano e i lattanti: normalmente già vi è poca vitamina D nel latte materno, quindi il lattante ne riceve poco e la mamma trasferisce al latte parte di quelle poche riserve che ha. Questo però non deve pregiudicare gli altri enormi vantaggi derivanti dall’allattamento al seno, in quanto è possibile sopperire alla carenza di vitamina D con integratori sia per la madre che per il lattante.
  • le persone con la pelle nera o asiatici: le persone con pelle pigmentata sono più a rischio carenza rispetto alle persone con pelle chiara. In queste ultime una carenza può derivare dall’utilizzo di protezioni solari con fattore 15 o superiore.
  • chi prende poco sole: questo è più di un problema per chi vive nell’emisfero Nord, dove c’è meno sole; per le persone che vivono per lungo tempo in luoghi chiusi per esempio in ospedale; per le persone che indossano tuniche o veli come il niqab o il burqa.
  • anziani: hanno una pelle più sottile rispetto ai più giovani, quindi gli anziani sono soggetti a deficit Vitamina D.
  • persone malate: alcune malattie tipo morbo di Crohn, malattia celiaca, malattie al fegato e ai reni, possono influenzare il modo in cui l’organismo metabolizza la vitamina D.
  • assuntori di farmaci come: carbamazepina, fenitoina, primidone, barbiturici (fenobarbitale), corticosteroidi e alcuni farmaci per l’HIV.

Integratori di vitamina D possono essere utilizzati da queste persone per evitare la carenza da vitamina D, oppure possono incrementare l’esposizione al sole in abbinamento con una dieta adeguata.

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Dott. Giuseppe NORELLI

BIOLOGO-NUTRIZIONISTA - Mi occupo di alimentazione, patologie umane e biochimica. http://www.studionutrizione.net
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