Sindrome da malassorbimento

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La sindrome da malassorbimento è costituita da un complesso di patologie che determinano maldigestione e malassorbimento di nutrienti che può, a seconda del tratto intestinale coinvolto, essere globale o parziale.
Il malassorbimento globale è legato a patologie diffuse a tutta la mucosa intestinale o alla riduzione della superficie assorbente o ad insufficienza pancreatica. Alcune patologie che possono causare questo tipo di malassorbimento sono la pancreatite cronica, la celiachia, la malattia di Crohn, le resezioni chirurgiche intestinali estese. Il malassorbimento parziale riguarda patologie che interferiscono con l’assorbimento di nutrienti specifici come ad esempio vitamina B12, lipidi, proteine e calcio.
Alcuni esempi: resezione gastrica, infiammazione dell’intestino tenue, gastrite autoimmune.

Consigli alimentari
Il trattamento dei pazienti con sindrome da malassorbimento consiste nel riconoscimento e nella cura della patologia che ne è alla base e quindi nella correzione dei deficit nutrizionali, pertanto il trattamento non è univoco. L’integrazione e la terapia dietetica vanno valutate sulla base della patologia che la determina oltre che sulla tipologia di malassorbimento, sia esso globale o parziale e, in questo caso, la regione di intestino che viene colpita.
L’approccio nutrizionale è teso al miglioramento generale dei deficit causati dalla sindrome da malassorbimento, ossia:

  • calo ponderale, in rari casi molto grave. È necessario instaurare  una nutrizione parenterale (somministrazione di nutrienti per via venosa). Normalmente il calo è lieve o moderato, pertanto il trattamento della patologia di base unita ad una dieta adeguata, nel caso anche ipercalorica (5-10 volte  il fabbisogno calorico giornaliero), possono far recuperare il  peso perduto;
  • il mancato assorbimento dei micronutrienti deve essere supplementato mediante la somministrazione di vitamine, calcio, ferro e degli altri oligoelementi deficitari;
  • le patologie che causano il malassorbimento di grassi introdotti con la dieta provocano comunemente anche il malassorbimento delle vitamine liposolubili (A, E, D, K), pertanto è indicata l’integrazione di queste;
  •  nei pazienti con resezioni estese dell’intestino tenue, oppure con grave malassorbimento dei lipidi, è consigliata la supplementazione di calcio e magnesio (vedere sindrome da intestino corto);
  • in alcune patologie, al contrario, è la restrizione dietetica verso alcuni alimenti che porta ad una totale ristabilizzazione della mucosa con conseguente guarigione. Tra queste patologie ricordiamo la celiachia, che regredisce in maniera totale con l’eliminazione del glutine dalla dieta; la steatorrea, che migliora con la drastica riduzione dell’assunzione degli acidi grassi a lunga catena; l’intolleranza al lattosio, nella quale una dieta priva o povera di latticini e derivati con l’integrazione di calcio e vitamina D può riportare la situazione alla normalità;
  • nella sindrome da proliferazione batterica l’intervento farmacologico sarà l’unica via per la  guarigione, rimane però buona norma tenere un’alimentazione ricca in grassi e povera di carboidrati, in quanto i batteri traggono energia dalla fermentazione dei carboidrati.

fonte: ULSS1 – Unità Locale Socio Sanitaria Belluno

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