Verdure verdi
Appartengono al gruppo delle verdure verdi: le zucchine, i broccoli, i cavoli, gli spinaci, i carciofi, i fagiolini e l’insalata, che hanno un basso contenuto energetico e sono ricchi di folati, caroteni (provitamina A), ferro e glucosinolati (collegati alla diminuzione dell’incidenza di alcuni tumori) che conferiscono il caratteristico colore verde. Sia le verdure verdi in baccello che quelle in germogli e a fiore sono poco caloriche e contengono fibre.
Carciofo
Il Cynara Scolymus, meglio conosciuto come carciofo, è costituito da fiori non ancora dischiusi. Esistono diverse varietà di carciofo a seconda della regione di provenienza: Liguria, Sardegna, Lazio, Toscana, Campania e Veneto.
Cuore, gambo e foglie sono commestibili, anche se quelle esterne vanno selezionate per eliminare le più dure e amare. La coltura del carciofo preferisce terreni freschi, di medio impasto o tendenzialmente argillosi, profondi, abbastanza fertili. È pertanto opportuno scegliere gli ambienti più idonei non tralasciando la conoscenza delle condizioni climatiche del luogo di coltivazione e in particolare quelle invernali, che devono presentare temperature non eccessivamente basse e assenza di neve e di gelate. Il carciofo è ricco di fibre e polifenoli ad azione antiossidante.
Cavolo
I Romani mangiavano il cavolo prima dei banchetti per aiutare l’organismo ad assorbire meglio l’alcol, mentre sulle navi rappresentava uno degli ortaggi verdi principali per rinforzare il magro regime alimentare durante i lunghi viaggi in mare. Appartenente alla famiglia delle Crocifere, sotto il nome di questo ortaggio verde sono comprese diverse varietà di piante: il cavolfiore, costituito dall’ingrossamento dei peduncoli floreali che si raggruppano sulla pianta al momento della maturazione; i broccoletti, costituiti da piccoli ammassi floreali prodotti dal cavolo broccolo; il cavolo bianco, che cotto e fermentato prende il nome di crauti; il cavolo cappuccio e quello cinese, le cui foglie possono essere mangiate cotte o crude; il cavolo marino, tipico della Liguria è costituito da foglie arricciate di colore verde; il cavolo verza, le cui foglie, verdi e grinzose, formano un ceppo compatto.
Un’altra varietà è costituita dai cavoletti di Bruxelles, originari dell’Italia ma importati in Belgio dai Romani che, malgrado le dimensioni ridotte, contengono una quantità superiore di vitamina E rispetto alle altre specie. I cavoli sono ricchi di fibre ma dispensano anche una forte quantità di vitamine C ed E, sono inoltre ricchissimi di vitamina K, necessaria per la coagulazione.
Verdure a foglia verde e larga – Insalata
Fino al Medioevo mangiare cibo crudo era considerato indice di povertà estrema e inciviltà. Per questo l’insalata nasce con il Rinascimento. Oggi insalate dalle foglie lunghe o strette oppure lisce, a costa larga, piccante, amara o dolce, sono sulle tavole di tutto il mondo.
Cicoria, indivia, lattuga, rucola e valerianella sono le verdure verdi più rinomate.
Generalmente le insalate non hanno apparati radicali molto abbondanti.
Il terreno deve essere ben lavorato, fertile, sciolto e ricchi di sostanza organica, ben drenato, ma umido. Base per ogni corretta dieta, l’insalata è un alimento fondamentale e nutriente. Molto ricca in betacarotene che poi andrà a convertirsi in vitamina A. Il contenuto vitaminico dipende dalla qualità dell’insalata e della freschezza del prodotto.
Tutte sono caratterizzate da una grande quantità di acqua (95%), fibre, sali minerali e vitamine. Indivia e lattuga sono, tra le verdure a foglia larga, quelle particolarmente ricche divitamine A e B.
Spinacio – verdura a foglia verde
Originario dell’Asia Sudoccidentale, lo spinacio fu introdotto in Europa dagli Arabi attorno all’anno 1000. Sebbene il suo uso si sia diffuso soprattutto nel XIX secolo, già durante il Rinascimento lo spinacio veniva coltivato a Firenze negli orti delle suore benedettine e Caterina de’ Medici, andando in sposa a Enrico di Valois, ne introdusse l’uso in Francia, tanto è vero che le pietanze servite con spinaci venivano chiamate “à la florentine”.
Le foglie degli spinaci trovano spazio in numerose specialità regionali ma sono coltivate principalmente al Nord. Si possono seminare in qualsiasi periodo dell’anno evitando però i mesi più freddi e tenendo presente le caratteristiche delle diverse qualità. Si adatta a qualsiasi terreno ma sono sconsigliabili quelli sabbiosi. La pianta ha bisogno di molta acqua ma di poca umidità, altrimenti le luminose e vellutate foglie verdi rischiano di ingiallire. Gli spinaci sono ricchi di minerali, tra cui il ferro, anche se di un tipo molto meno biodisponibile di quello degli alimenti animali, e di vitamine, tra le quali caroteni, vitamine del gruppo B, soprattutto acido folico e vitamina C.
Zucchina
La zucchina è originaria dell’America centrale. Quale frutto delle zucche pepo, la zucchina appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee, i cui frutti sono utilizzati immaturi. Proprio per questo il loro sapore è piuttosto neutro, ma la motivazione va ricondotta soprattutto alla composizione dell’ortaggio che per il 93% è costituito da acqua: è comunque una buona fonte di fibra e di ferro, anche se il ferro dei vegetali è meno assorbibile.
Esistono tante varietà di zucchine: in generale hanno bisogno di un terreno ricco di humus e ben drenato. Indispensabili notevoli quantità di acqua.
Si semina tra marzo e maggio, da giugno a settembre le piante danno i loro migliori frutti. Contiene anche vitamina C che però si perde in parte nel processo di cottura.
Campagna informativa “Sai quel che mangi” – https://www.politicheagricole.it