La parola ortaggio definisce tutti i prodotti dell’orto. La parola verdura, invece, è un termine gastronomico e nutrizionale che indica le parti della pianta utilizzate nell’alimentazione. Quindi sono la stessa cosa!
A seconda della parte della pianta usata in cucina, gli ortaggi si dividono in: ortaggi da frutto (cetriolo, zucchino, zucca, peperone, melanzana, pomodoro), da fiore (carciofo, cavolfiore, broccolo, asparago), da seme (legumi), da foglie (lattuga, radicchio, indivia, borragine, spinacio, cavolo, bieta), da fusto (sedano, finocchio, cardo), da radice (ravanello, carota, barbabietola, rapa), da tubero (patata, topinambur) e da bulbo (cipolla, aglio, scalogno, porro).
Ogni varietà di verdure presenta aspetti specifici e complementari che possono essere classificati in diversi modi: per specie botanica, per proprietà nutritive, per pianta, ma uno dei metodi ultimamente più utilizzati di classificazione suddivide le verdure per colore e in cinque gruppi principali:
La tavolozza dei colori della natura è composta da circa duemila sfumature e ogni pigmentazione conduce a particolari sostanze, ciascuna con una specifica valenza.
Campagna informativa “Sai quel che mangi” – https://www.politicheagricole.it