Pancreatite: cos’è, cause e come curarla

pancreatite - infiammazione del pancreas

Contenuti principali

Che cos’è la pancreatite

La pancreatite è una malattia dovuta all’infiammazione del pancreas. Sulla base di criteri temporali può essere classificata come:
pancreatite acuta: è un’infiammazione che si manifesta rapidamente e porta il paziente al pronto soccorso per l’intensità del dolore. Per lo più la causa del danno all’organo è l’auto-digestione da parte degli enzimi pancreatici.
pancreatite cronica: malattia infiammatoria cronica che può manifestarsi con episodi di riacutizzazione a carico di un pancreas già interessato da processi infiammatori, oppure come danno cronico che si manifesta clinicamente con dolore addominale persistente e malassorbimento.

Pancreatite acuta consigli alimentari

Gli obiettivi dell’alimentazione sono evitare che una iponutrizione peggiori l’evoluzione della malattia, e preservare l’integrità morfo-funzionale dell’intestino, la cui atrofia potrebbe aumentare il rischio di complicanze infettive.
In determinati casi, quando la pancreatite è più grave, si procede con nutrizione artificiale.
Nel caso di pazienti con pancreatite acuta lieve o moderata, la ripresa dell’alimentazione per os (somministrazione orale) di solito avviene precocemente.
L’alimentazione normale deve seguire inizialmente una dieta ricca in carboidrati e povera di grassi e proteine. Si preferirà nei primi giorni utilizzare alimenti di consistenza semiliquida o semisolida (passati di verdura, frullati, ecc.), per passare poi ad una dieta normale, dove verranno favoriti cibi come patate, riso, pasta, pane, purè di frutta non acida.
La parte proteica verrà reintrodotta all’inizio con il pesce, per passare poi al consumo di carne di pollo, di altri carni bianche e infine di carni rosse.
Le verdure possono essere mangiate a piacimento crude, cotte o grigliate in seguito all’introduzione della carne.

La dieta, una volta reintegrati tutti gli alimenti, dovrà essere normocalorica, normoproteica, iperglicidica e ipolipidica.
La ridotta introduzione di lipidi è fondamentale, in quanto sono questi a stimolare maggiormente l’attività del pancreas. Vanno comunque reintrodotti i lipidi come acidi grassi a poli-insaturi, tipo olio di semi e olio di oliva.

 

Nuntrizione enterale in caso infiammazione del pancreas

Nei pazienti con pancreatite acuta grave si dovrà procedere a nutrizione enterale (nutrizione artificiale fatta mediante un sondino naso-gastrico o naso-digiunale), che sarà accompagnata dall’aggiunta di micronutrienti e oligoelementi (vitamina A, C, E, zinco e selenio). Successivamente deve essere reintrodotta l’alimentazione normale seguendo il criterio descritto per una pancreatite di lieve o modesta entità.
Una volta dimesso il paziente dovrà:

  • abolire totalmente l’alcol
  • limitare le bevande contenenti caffeina
  • sconsigliati gli alimenti molto grassi come maionese, panna, besciamella, burro, insaccati, pesce in scatola, uova e formaggi sia freschi che stagionati
  • fare pasti frequenti (cinque al giorno)
  • non aggiungere grassi durante la cottura degli alimenti
  • frutta lontano dai pasti per non affaticare la digestione

Come curare la pancreatite cronica

Nella pancreatite cronica si consiglia una dieta povera di grassi perché possono essere difficilmente digeribili provocando diarrea. L’apporto proteico è importante poichè aiuta a normalizzare la secrezione pancreatica.
I carboidrati dovranno essere assunti in quantità più elevate del normale per mantenere il bilancio energetico, contrastando il malassorbimento e la conseguente malnutrizione.
L’introduzione dei lipidi deve essere inizialmente molto ridotta, le dosi devono poi aumentate a seconda dell’effetto della terapia e in base alla tollerabilità del paziente fino a normalizzare l’alimentazione.
La dieta in pazienti con pancreatite cronica inizialmente deve essere iperglicidica, normoproteica, ipolipidica e ipercalorica. Queste caratteristiche servono per controllare il peso, recuperarne l’eventuale perdita, evitare ipoglicemie, contrastare e ridurre la diarrea.
E’ necessario anche l’integrazione di vitamine, in particolare vitamina B12 e acido folico.
Ulteriori consigli sono: abolire l’alcol e il fumo, diminuire l’utilizzo di bevande eccitanti come caffè o tè, limitare l’assunzione di cibi molto grassi, bere molti liquidi, evitare le fritture.

fonte: ULSS1 – Unità Locale Socio Sanitaria Belluno

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