Verdure giallo arancio
Le verdure giallo arancio sono i peperoni, le carote e le zucche, che contengono il betacarotene (che diventa vitamina A), e le vitamine del gruppo B, C, E, nonché sali minerali e amidi.
Carota arancione
Originaria dell’ Afghanistan, la carota è presente prevalentemente nelle fasce costiere italiane da più di 2000 anni. Sottile, nodosa e tendente al violaceo, in epoca romana veniva utilizzata come ausilio alla formazione di ossa e denti dei cavalli. In seguito, grazie ai climi temperati delle zone di produzione, ha acquisito la colorazione arancione e quel dolce sapore che oggi la incorona regina di soffritti, minestre e risotti.
Questo ortaggio necessita di un lungo ciclo vegetativo e preferibilmente suoli sabbiosi. Seminata ad aprile, viene raccolta a ottobre-novembre prima delle gelate. I criteri qualitativi ricercati sono la compattezza della polpa, il colore e il gusto. La parte commestibile della carota è la radice, la cui lunghezza può variare dai tre ai venti centimetri, ma anche le foglie basali si possono mangiare mescolandole alle insalate primaverili. La sua ricchezza sta nei carotenoidi, i pigmenti che vengono trasformati in vitamina A dall’organismo. 100g. di carota coprono il fabbisogno giornaliero di vitamina A, il 12% di vitamina C e tra il 3 e l’8% di vitamine del gruppo B. La carota è ricca di zuccheri, di ferro, magnesio, calcio, fosforo e potassio. È priva di sodio e ricca di fibre e antiossidanti.
Peperone giallo
In principio fu il peperoncino, usato già 5500 anni prima della nascita di Cristo dalle civiltà precolombiane. La storia del peperone in Europa comincia, invece, con la scoperta dell’America, quando Cristoforo Colombo lo importa di ritorno dal suo secondo viaggio nel nuovo Continente. Appartenente alla famiglia delle Solanacee, arriva sulle tavole degli italiani con il caldo dell’estate, portando con sé tutta la succosità tipica di quelli gialli e la piccantezza che spesso caratterizza i rossi. La semina avviene a seconda delle zone di produzione: verso febbraio nelle zone dal clima più mite, come il Centro e il Sud Italia, mentre in marzo al Nord. I frutti si raccolgono prevalentemente in estate e in autunno. Necessita di molta acqua e un buon drenaggio del terreno. Il peperone e il peperoncino sono ricchi in flavonoidi e capsaicinoidi (solo le specie piccanti), vitamine A e C, ed hanno proprietà antibatteriche e antiossidanti. Il peperoncino per queste proprietà è da sempre utilizzato per la conservazione di vari prodotti quali carne, pesce o verdure.
Zucca arancione
Per conoscere le origini di questo ortaggio bisogna andare indietro, nel tempo e nello spazio, e tornare al Messico precolombiano, quando la zucca era l’alimento base nella dieta degli indiani. Le qualità più note sono le massime e le moscate, arrivate in Italia insieme a patate e pomodori nel XV secolo. Le zucche maturano in agosto ma se tenute in un ambiente asciutto, buio e fresco, come tradizione vuole, durano fino a Carnevale.
I semi di zucca si seminano in primavera, ponendo 4-5 semi in ogni buchetta, distanti l’una dall’altra tanto per far crescere le piante comodamente. È preferibile l’esposizione in pieno sole oppure in penombra, assicurandosi che ci siano almeno 7 ore di sole necessarie per farle maturare. Quando la pianta è secca e la zucca suona a vuoto è pronta per essere raccolta. La zucca è molto ricca di caroteni e fibre mentre è povera di calorie. Vera e propria miniera di vitamina A (betacarotene) contiene anche importanti minerali come ferro, potassio e calcio.
Campagna informativa “Sai quel che mangi” – https://www.politicheagricole.it